Dall’uva, bianca e viola, si ottengono Vini completamente diversi che possono essere riassunti in queste categorie:
rossi, bianchi, rosati, spumanti, passiti e liquorosi.
I Vini Rossi
Va da sé che il colore di ogni Vino è definito dalle bucce e dalla quantità di antociani, i pigmenti colorati rilasciati durante la macerazione. Dopo la pigiatura e l’eventuale addizione di lieviti selezionati scatta la fermentazione (tra i 25 e i 30° C) con la presenza delle bucce (chiamata macerazione) che vengono lasciate nel mosto circa una dozzina di giorni, ma per certi Barolo o Amarone si va anche oltre i 40 giorni. Il colore finale del Vino cambia sensibilmente a seconda delle uve e dall’evoluzione del Vino. Le uve di Sagrantino o Montepulciano, ad esempio, sono ricche di antociani e conferiscono ai Vini una colorazione molto intensa e profonda.
I Vini Bianchi
In questo caso si possono utilizzare uve sia bianche che rosse. Rispetto alla vinificazione in rosso la pressatura è solitamente più lieve cercando di limitare i contatti tra il mosto e le vinacce. La fermentazione avviene mediamente tra i 18 e i 22° C, temperatura più bassa rispetto ai rossi per conservare al massimo la finezza e la freschezza dei profumi.
Le tonalità di colore vanno da un giallo verdolino fino al colore ambrato dei Vini bianchi con lunghi affinamenti e passaggi in botti di legno.
Alcuni Vini son poi dorati in virtù della macerazione delle bucce che alcuni praticano.
I Rosati
Per realizzarli si usano le uve a bacca rossa facendo in modo che le bucce rimangano pochissimo tempo a contatto col mosto.
Ci sono poi eccezioni come il Cerasuolo d’Abruzzo che non necessitano la debucciatura dell’acino per ottenere la colorazione rosata.
La pigmentazione va dal colore petalo di rosa tenue fino al rosa più intenso del Chiaretto.
Nel prossimo articolo tratteremo le altre tipologie.