Il Nocino e le nogare (i noci) nei ricordi del Ristorante Al Cavaliere
Alle case coloniche e alle Corti del Lagomolin ci si arrivava dalla strada sterrata del Moton, alta sulla campagna ed alberata a robinia dai fiori profumati che a maggio odoravano l’aria ed inebriavano i sensi. Alle stesse Corti ci si andava anche per lo stradone del Torazo delimitato a sinistra da un fosso profondo sulle cui rive piante di noci dimoravano robuste e fruttuose.
È inutile dire che i bocia aspettavano “le nose” per farle proprie, ma gli adulti lo sapevano e non di rado rifilavano ai monelli sonori scapaccioni. Era meglio agire concordemente, così gli uomini, con lunghe pertiche, sbatacchiavano le noci immature dai rami per farle cadere sul terreno sottostante, mentre i piccoli salivano “a scalon” (sulle spalle gli uni degli altri) sui rami più alti. I grandi trepidavano ma i bocia erano scaltri perché, lassù, vi erano saliti altre volte.
Le Noci raccolte venivano lavate e sminuzzate, mallo compreso, con “mazi de legno” (martelli) ottenendo un prodotto molle che veniva immerso nell’alcol o nella grappa riposta da tempo nella cantina allo scopo di fare il Nocino.
Dopo poco tempo il macerato alcolico veniva filtrato con garze e colini, voluta gradazione, vi si aggiungeva sciroppo di acqua e zucchero. Stagionato, il Nocino allietava la conclusione dei pasti delle famiglie che sapevano apprezzarne il fine sapore.
Produzione del Nocino
Per produrre il Nocino si raccolgono le Noci dalla pianta all’inizio dell’estate, ancora acerbe e all’interno del mallo, quando sono ancora tenere da lasciar passare uno spillo da parte a parte.
Le Noci vanno lavate e tagliate in quattro, messe in un vaso o un contenitore di vetro a bocca larga, vanno ricoperte interamente con lo zucchero e lasciate a macerare al sole per non più di 4 giorni, per evitare che il prodotto diventi troppo amaro.
A seguire va aggiunto l’alcool, mentre si mescola l’infuso che si è prodotto senza l’aggiunta di acqua.
La macerazione va continuata fino a Natale, per i primi due mesi è bene aprire il vaso per ossigenare il prodotto per mescolare il tutto.
Si può poi degustare il Nocino, ottimo digestivo a fine pasto, anche al Ristorante Al Cavaliere.